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VIRUS
INFORMATICI
Ecco cosa bisogna sapere
Bufale virus
L'enorme
aumento del numero di navigatori italiani ha portato a un proliferare di
trappole e "catene di Sant'Antonio" distribuite attraverso la
posta elettronica che mietono migliaia di vittime tra i meno esperti.
Di tanto in tanto i server di posta italiani vengono bersagliati da migliaia
di email relative a possibili facili guadagni, proposte di lavoro o di altro
genere che hanno spesso solamente finalità pubblicitarie.
Lo stesso discorso vale per fantomatici bambini malati in attesa di trapianto
o per quelli misteriosamente scomparsi.
Ma da tempo questo genere di messaggi è stato superato nelle "dimensioni"
del fenomeno dai cosiddetti bufalovirus. Si tratta di messaggi contenenti
avvertimenti sui rischi "gravissimi" di fantomatici virus informatici
invariabilmente "scoperti da Microsoft". Messaggi che continuano
a "riprodursi". A poco, infatti, sono finora serviti gli sforzi
dei tanti che con puntualità hanno cercato di porre un argine al
fenomeno.
Chi vi ha scritto era ben intenzionato, eppure, nella gran parte dei casi,
gli avvertimenti su virus & co. sono delle grandissime bufale
(in inglese "hoaxes"), messe in circolazione da buontemponi
che si divertono all'idea dello scherzo ben congegnato e dell'intasamento
dei server di posta elettronica che ne consegue.
Tutti spinti dalla regola "tanto non mi costa niente" contribuiscono
a diffondere autentiche bombe "testuali" in grado se non di intasare,
perlomeno di ostacolare il regolare scambio di posta elettronica.
Quindi, se ricevete un messaggio che vi avvisa di una catastrofe informatica
(virus etc) e che vi invita a rispedirlo a tutti quelli che conoscete, vi
suggeriamo prima di tutto di verificare se si tratta di un "hoax"
conosciuto.
Quando si riceve un'email bufala è sempre buona norma rispondere
a chi l'ha inviata per segnalare la presenza del "bufalovirus".
In questo modo si genereranno ulteriori email ma si contribuirà a
limitare l'impatto dell'immancabile bufala successiva. Se si ha il dubbio
che un'email sia una bufala, prima di re-inviarla a tutti coloro che si
conoscono è buona norma accertarsene ricercando semplicemente attraverso
questo link
o questo
il nome del virus segnalato: se lo trovate qui, allora è una bufala.
Una vecchia regola della Netiquette, il galateo della rete, che in passato
veniva firmato insieme al contratto di abbonamento, vietava la diffusione
di questo genere di messaggi attraverso la posta elettronica.
Anche nell'ipotesi che quanto scritto nell'email della "Catena"
sia vero, regole di buon senso insegnano che la posta elettronica è
il mezzo peggiore per risolvere emergenze e che contribuire a questo genere
di pubblicità equivale a fare SPAM, e lo SPAM è illegale.
Le risorse tecniche della rete non sono infinite, non lamentiamoci se la
navigazione risulta lenta... magari i server sono occupati a scambiarsi
migliaia di messaggi totalmente "INUTILI" che noi stessi abbiamo
contribuito a diffondere. I provider guadagnano per ogni minuto che restiamo
collegati alla rete, quindi potrebbero essere i meno interessati a sbloccare
la situazione.
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